Parco delle Madonie: le scogliere di Pollina
Nel Parco delle Madonie, salendo dal mare, Pollina, con le sue case antiche e il suo belvedere, si arrampica sulla montagna in mezzo ai boschi dove si produce la manna, gustosissimo presidio slow food
Testo e Foto di Alessandro Tavilla
Esiste un piccolo territorio, all’interno del Parco delle Madonie, dove dopo esserci stati si potrà dire davvero di esser passati da un posto unico al mondo. Può sembrare un’esagerazione, ma non lo è. Infatti questo è l’unico luogo ormai dove ancora è prodotta la manna, frutto dell’incisione del frassino e utilizzata da secoli come prodotto naturale omeopatico o dolcificante.
La Costa a Finale di Pollina
I CANNOLICCHI DI MANNA
Si tratta di Pollina e di Castelbuono, due caratteristici paesini che si arrampicano l’uno vicino all’altro fra le colline rocciose e verdi delle Madonie in provincia di Palermo. E proprio attorno a Pollina si estendono i preziosi frassineti, oggetto di una tradizione che si tramanda da secoli e che ha scena durante i mesi estivi, periodo in cui l’aria calda siciliana permette la solidificazione della linfa di manna che fuoriesce dalle incisioni arrecate con cura sulle cortecce dei frassini con una ben definita tecnica dai cosiddetti “mannaluori”, così da formare i “cannolicchi” di manna, detti in tal modo per la loro forma.
Anfiteatro Pietrarosa di Pollina
PRESIDIO SLOW FOOD E SAGRA DELLA MANNA
Per sottolineare la singolarità della manna, viene in soccorso anche il presidio Slow Food che l’ha ritenuta come prodotto da proteggere e conservare in questo piccolo territorio che ormai non ha eguali nel Mediterraneo. Prodotto che ha anche la sua “festa” durante la Sagra della manna, solitamente svolta alla fine di agosto.
la manna
Ma prima di salire verso i boschi e i paesini ad assaggiare la manna e non solo, e a scoprirne la storia, si può godere di un altro aspetto di Pollina, ovvero di una sua frazione – Finale di Pollina – bagnata da un mare stupendo, immergendosi in acque a tratti color turchese, a tratti verde smeraldo, caratterizzate dalla presenza di rocce e piccole scogliere su cui arrampicarsi e godere della bellezza di queste irregolari creature della natura, utilizzandole anche come alternative alla spiaggia per riempirsi dei raggi del sole o ai “trampolini” per tuffarsi in mare.
Uno scorcio di Pollina
UN GIOIELLO NELLA ROCCIA
Una costa che ha appunto alle sue spalle, piacevolmente minacciose, le rocce e la vegetazione da cui salire verso le colline delle Madonie e da cui si scorge, guardando in alto, incastonato come un gioiellino su una rocciosa montagna, il paese di Pollina. Ed è proprio durante la strada in salita verso Pollina e Castelbuono che si può godere un panorama mozzafiato di quello specchio di mare suggestivo in cui ci si è immersi qualche ora addietro; un paesaggio in cui impera all’orizzonte la sagoma del promontorio della Rocca di Cefalù.
UN LUOGO PERFETTO PER AMMIRARE LE STELLE
Ma ci si accorge subito di esser giunti a Pollina quando si cominciano a vedere schiere di case antiche che si susseguono una dietro l’altra, una sopra l’altra, divise da stradine lastricate di pietra. Mura antiche di piccole chiese, tutte in salita, come se volessero arrivare insieme in vetta al pizzo, dove però si “spostano” per lasciare spazio a una sorta di lungo e ampio balcone sulla vallata, da cui puntando lontano con gli occhi si può scorgere anche la cima dell’Etna, e che nelle limpide serate d’estate diviene luogo perfetto per ammirare le stelle.
TORRE QUADRATA E L’OSSERVATORIO DI FRANCESCO MAUROLICO
Non a caso infatti, nella metà del ‘500, per due anni lo scienziato messinese Francesco Maurolico proprio su questa cima usufruì della Torre Quadrata oggi ancora intatta – ai margini dei pochi resti dell’antico castello medievale – quale osservatorio astronomico per i suoi importanti studi. E, insieme ai ruderi del castello e alla Torre Quadrata, dal 1978 questo spazio è ancora più caratteristico grazie all’Anfiteatro Pietrarosa, un anfiteatro in chiave moderna costruito a ridosso della roccia con un tipo di pietra che all’imbrunire acquista un colore roseo, come il resto delle pareti della montagna stessa, rendendo la scalinata del teatro all’aperto perfettamente integrata nell’aspetto naturale e urbanistico di Pollina.
CONTINUA IL TOUR DELLA MANNA:
Parco delle Madonie: sapori e storia a Castelbuono
Come arrivarci:
– Dall’Autostrada A20 Palermo-Messina, a circa 90 km da Palermo, prendere l’uscita Pollina-Castelbuono.
Poi, dalla SS 113, al km 173 si prende il bivio per Pollina, al km 178 invece il bivio per Castelbuono.
– Se da Castelbuono, si vuole arrivare a Pollina, percorrere la Sp 130 per 10 km.