Canate di Marsiglia, escursione in un bosco fiabesco
Non del tutto disabitato, questo borgo in Liguria, alle spalle di Genova, è abitato da pastori e alcune persone dedite all’agricoltura e alla pastorizia. A Canate di Marsiglia, da molti etichettato come borgo fantasma, c’è ancora qualche segnale di vitalità
Di Donatello Traverso
Su Internet si legge che Canate di Marsiglia (595 m) è un borgo fantasma alle spalle di Genova, nel Comune di Davagna, ma non è esattamente così e lo spiegheremo nel corso di questo articolo. Incastonato tra le aspre vette dei Monti Alpesisa e Lago, nel villaggio attualmente risiedono alcuni residenti che si dedicano all’agricoltura e alla pastorizia. Alcuni studi collocano la formazione dei primi nuclei abitativi intorno al XII secolo.
Una lapide commemorativa nel centro del paese ricorda l’incendio del borgo ad opera delle truppe nazi-fasciste in uno dei tanti tristi episodi di rappresaglie alle attività partigiane.
Canate di Marsiglia ha subito un radicale spopolamento tra il 1950 e il 1960 durante gli anni del boom economico per effetto della mancanza di una strada carrabile che arrivava fino al paese più vicino: Marsiglia. E proprio da Marsiglia, insieme all’amico escursionista Giovanni Camussi, abbiamo raggiunto Canate di Marsiglia attraverso un’ antica mulattiera in circa 2 ore, soste comprese.

Da Marsiglia (Frazione di Davagna), raggiungibile dal Passo della Scoffera deviando verso Capenardo, il segnavia cerchio e punto rosso ci ha accompagnato per l’intero percorso. Bisogna prestare molta attenzione ad attraversare il ponte di legno sul Rio Canate e ad alcuni brevissimi passaggi a strapiombo in prossimità del villaggio di Scandolaro.
INCONTRI DURANTE L’ESCURSIONE
All’arrivo al borgo di Canate di Marsiglia veniamo accolti dalle capre che pascolano indisturbate. Curiosando tra le viuzze si notano botti di legno, mangiatoie, torchi, damigiane, lavandini. Raggiungiamo la fonte con annesso trogolo a pochi metri dalla lapide commemorativa e incontriamo un pastore che ci ha aperto la porta di casa e ci ha offerto un caffè e delle uova appena covate. Ci ha chiesto di mantenere l’anonimato e si è definito un pastore e non un eremita, come descritto impropriamente sui social network e sulle riviste.
AVVISO AGLI ESCURSIONISTI
Il borgo è abitato anche da altre persone. Gli escursionisti che transitano di qui pensano ad un villaggio fantasma e sono soliti invadere la proprietà altrui, forzando anche porte e lucchetti. A tutti coloro che amano camminare e scoprire il territorio, chiediamo anche di rispettare luoghi e persone, evitando di entrare nelle abitazioni che risultano chiuse a lucchetto. Conoscere questi borghi ricchi di fascino, significa infatti anche rispettarne la storia e gli abitanti, evitando di violare spazi non liberamente accessibili.
PERCORSI ALTERNATIVI
Esistono inoltre tre percorsi alternativi a quello descritto per raggiungere Canate.
Il primo parte dal ponte di Cavassolo ed era usato dagli abitanti di Canate per raggiungere Genova. Il percorso dei c.d. 1000 (e oltre) scalini è stato risegnalato dagli appassionati del forum d
Il secondo percorso parte da San Martino di Struppa ed è segnalato con un cerchio rosso barrato. Come ci ha segnalato il pastore di Canate, l’itinerario presenta alcuni tratti a strapiombo in prossimità delle creste del Monte Alpesisa, dove bisogna fare molta attenzione (il tempo di percorrenza è di circa 2-3 ore)
Il terzo è per i più temerari, che possono raggiungere Canate anche dall’Alta VIA che congiunge Creto al Passo della Scoffera, in prossimità della sella est del Monte Lago.
Una impervia discesa (con circa 300 metri di dislivello), che io sconsiglio vivamente, consente di raggiungere questo bellissimo borgo.
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