Il Mediterraneo fra turismo religioso e aree naturali

Sempre più al centro degli eventi e dei popoli, il Mediterraneo è in cerca di una vocazione. Calabria e Sicilia indicano il cammino, investendo sul turismo religioso e naturalistico e rafforzando la cooperazione in vista di una comune strategia


Di Debora Bergaglio

Sono tante le motivazioni che spingono persone di ogni età e cultura a viaggiare in tutto il mondo, spostandosi alla ricerca di qualcosa. E da questi flussi emergono tendenze, destinazioni, incontri, scambi e nascono fenomeni. Uno di questi è senza dubbio quello riferito al turismo religioso, che secondo il WTO interessa oltre 330 milioni di turisti al mondo, in cerca di luoghi sacri, capaci di trasmettere storia, cultura e spiritualità. Non sempre è la fede religiosa a dare l’impulso per questi viaggi, ma quasi sempre la destinazione è un luogo di fede, che con la sua storia, la bellezza del paesaggio, la suggestione delle vicende e il fascino dei personaggi che vi hanno vissuto, esercita una certa attrazione.

turismo religioso

Ad accorgersi dell’importanza di questo fenomeno e dei suoi possibili risvolti per il territorio sono due Regioni italiane che ambiscono ad essere all’avanguardia nel settore del turismo religioso, e a cui non mancano certo i requisiti. Stiamo parlando della Calabria e della Sicilia, due territori accomunati da storia, usi e costumi ed ora anche da progetti di cooperazione per promuovere e sviluppare il turismo religioso abbinato alle aree protette. Lo spunto viene dai fondi comunitari del POR 2014/2020 e la risposta sono due itinerari interregionali a sfondo religioso e naturalistico che sono stati presentati alla Borsa del Turismo religioso e delle Aree protette (AUREA) svoltosi dal 20 al 22 ottobre 2016 presso il bellissimo Santuario di Paola, in provincia di Cosenza.

Ed è stato proprio in questa suggestiva cornice aggrappata alle montagne calabresi che guardano il mare, che si è parlato di futuro. Un futuro, si spera non troppo lontano, in cui le due Regioni puntano a valorizzare luoghi come il complesso conventuale del Santuario dedicato a S. Francesco di Paola, fondatore dell’Ordine dei Minimi, che ci ha lasciato un patrimonio di bellezza e spiritualità che tutti dovrebbero conoscere ed apprezzare. E non è che uno dei circa 1.500 santuari del nostro Paese, assieme a 30.000 chiese, 700 musei diocesani e molti, moltissimi conventi e monasteri. Oasi di pace che bisogna andarsi a cercare, ma che sarebbe molto più semplice individuare e raggiungere se gli Enti pubblici si mettessero in rete con progetti di valorizzazione e gestione di questi beni della collettività.

Proprio quello che stanno cercando di fare Calabria e Sicilia, che in occasione di Aurea hanno presentato due itinerari tematici che riguardano rispettivamente “l’Arberia”, ovvero l’insieme delle aree geografiche dell’Italia meridionale in cui sono stanziate le minoranze etnico-linguistiche albanesi d’Italia con la loro cultura arbëreshë e poi un itinerario turistico interregionale focalizzato sulle aree naturali protette e sulla vacanza attiva.

Natura e spiritualità, dunque. Un binomio che potrebbe essere la carta vincente per frenare lo spopolamento di aree montane, marginali e di piccoli borghi come quelli calabresi di Belmonte, San Demetrio Corone e ancora Lorica o San Giovanni in Fiore.

Anche di questo si è parlato al convegno di Aurea, dove erano presenti, oltre a 60 buyer da 20 nazioni e circa 200 operatori, anche personaggi pubblici impegnati in questi progetti di cooperazione, ovvero: Mario Oliverio, Presidente della Regione Calabria, Anthony Emanuele Barbagallo, Assessore al Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Sicilia, Pasquale Anastasi, Dirigente Generale del Dipartimento Turismo della Regione, Mons. Mario Lusek, Direttore dell’Ufficio per la Pastorale del Tempo Libero, Turismo e Sport della CEI; Basilio Ferrari, Sindaco di Paola, Padre Gregorio Colatorti, Rettore provinciale dei Minimi di San Francesco di Paola e Maurizio Baiocchi, Direttore responsabile della rivista Luoghi e Cammini di Fede, esperto di turismo religioso, docente e ricercatore presso la IULM di Milano.

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Aurea

La sensazione dominante, fra i relatori, è stata quella di trovarsi ad un tornante decisivo per la promozione del territorio, con opportunità da non lasciarsi sfuggire. Così Padre Gregorio Colatorti ha sottolineato l’obbiettivo di “promuovere cultura umana” per portare benessere al territorio e favorire la conoscenza fra popoli e culture, una vocazione che, peraltro, il Sud dell’Italia sta già ampiamente realizzando accogliendo le intense ondate migratorie di questi anni.

turismo religiosoE’ stato tuttavia Basilio Ferrari, Sindaco di Paola, a lanciare uno fra i messaggi più importanti della giornata di Aurea: “il turismo religioso può consentire di vincere la battaglia più importante per i calabresi: quella alla rassegnazione”. Ed infatti la scommessa è riuscire a mantenere i giovani e le famiglie sul territorio, fornendo loro una speranza e una prospettiva di vita e lavoro.

Pasquale Anastasi, Dirigente Generale del Dipartimento Turismo della Regione ricorda a tutti come sia stata fatta molta formazione per prepararsi a gestire questi pacchetti ed itinerari volti a destagionalizzare i flussi turistici.

Mons. Mario Lusek, Direttore dell’Ufficio per la Pastorale del Tempo Libero, porta ancora l’attenzione sull’opportunità di questi progetti per il Sud Italia e ricorda che il turismo religioso non riguarda solo i credenti, ma anche i dubbiosi, gli scettici, si tratta in definitiva di un modo per incontrarsi e scoprire insieme quell’oasi di pace che un santuario normalmente rappresenta, e che ci consente anche di andare alla scoperta di noi stessi.

Anthony Emanuele Barbagallo, Assessore al Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Sicilia, è certo “dell’ottimo risultato che avrà la sinergia con la Regione Calabria, che sta producendo pacchetti di assoluta eccellenza di interesse anche per il turismo internazionale” e ricorda che la Sicilia ha registrato, tra il 2014 e il 2015, forti numeri in crescita sul turismo, investendo circa 5 milioni di Euro per 26 itinerari grazie anche alla collaborazione con le diocesi.

Infine Mario Oliverio, Presidente della Regione Calabria, ritiene che la Calabria, così come la Sicilia, abbia grandi potenzialità per superare il gap rispetto alle altre Regioni italiane, e anzi, possa costituire una risorsa per rendere ancora più attrattiva l’Italia a livello internazionale. Ma è necessario superare la frammentarietà del Meridione e agire con proposte unitarie, oltre che investire sull’accessibilità e la logistica. Solo in questo modo, secondo Oliverio, si potrà passare da un approccio assistenzialistico ad un approccio proattivo, che riconosca il ruolo del Sud Italia come risorsa strategica, nella cornice di un Mediterraneo che è sempre più il centro degli eventi e dei popoli.