Monte Tobbio: vetta amata dagli escursionisti
Il nostro itinerario parte dal Valico degli Eremiti, all’incrocio tra le strade provenienti dai Comuni di Bosio e Voltaggio, per poi proseguire per le Capanne di Marcarolo, Praglia e il monumento dedicato ai Martiri della Benedicta.
Di Federico Zerbo, il ” Forrest Gump” italiano – da trekker a walker
Questa settimana si ritorna nel Parco delle Capanne di Marcarolo. Non potevamo continuare ad evitarlo, avevamo percepito il suo sguardo triste nel vederci scalare suo fratello, il Monte delle Figne, lo avevamo osservato da tante posizioni durante le nostre gite, adesso è giunto il suo momento: Sua Maestà Monte Tobbio.
Probabilmente rappresenta la montagna più conosciuta di questa parte di Apenninno, tra Piemonte e Liguria. Con i suoi 1092 metri e la sua splendida forma piramidale, è visibilissimo dalla pianura alessandrina, dalla Val Borbera, la Valle Scrivia, la Val Vobbia, praticamente da tutte le colline. Teatro di innumerevoli escursioni, gite sociali, gare, iniziative varie, costituisce senza ombra di dubbio uno dei compagni di viaggio preferiti dagli escursionisti.
CAMMINARE SULLE STRADE DELLA LIBERTA’
Il nostro itinerario parte dal Valico degli Eremiti (m 565), all’incrocio tra le strade provenienti dai Comuni di Bosio e Voltaggio. La strada prosegue poi per le Capanne di Marcarolo e Praglia e per il monumento dedicato ai Martiri della Benedicta. Camminare significa libertà, ma anche ricordo per coloro, che con il sacrificio della propria vita, hanno reso possibile questa libertà. Scegliamo come via di salita la celebre “diretta”, che percorre la cresta nord orientale.
Dalla chiesetta del Valico degli Eremiti si prende a sinistra e dopo cento metri di sentiero in piano si segue l’evidente e ripida traccia sulla destra. I numeri della via diretta sono essenziali ma eloquenti, 1.7 km di lunghezza, 530 m di dislivello, pendenza media 35%.
Chi ha un minimo di conoscenza della montagna avrà capito che si tratta di un’esperienza breve ma intensa. La durata varia molto a seconda delle capacità individuali, da trenta minuti ad un’ora e trenta. Il sentiero subito ripido, si snoda in un ambiente quasi alpino, con profumi e colori però tipici della zona.
“HILLARY STEP”
Quando l’altimetro segna 880 m, si arriva al punto più panoramico della cresta, quello che io definisco scherzosamente “Hillary step”, in onore del ben più celebre passaggio decisivo sul Monte Everest. Questo passaggio chiave è dedicato a Sir Edmund Hillary, primo conquistatore della vetta più alta del pianeta.
UN BELVEDERE EMOZIONANTE
Anche questo sul Monte Tobbio è, nel suo piccolo, uno step decisivo; abbiamo effettuato ormai due terzi del percorso, sappiamo che la vetta è vicina e la fatica volgera`al termine a breve. L’arrivo in vetta non delude, la centralità del Tobbio permette una visuale emozionante a 360 gradi sulla Val Borbera, il Parco di Marcarolo, l’Appennino ed il Mar Ligure e gran parte delle Alpi Occidentali.
Sulla cima è posta la famosa chiesetta/rifugio, con due piccole stanze dotate di stufa a legna, tavolo e sedie. Un’altra caratteristica molto piacevole di questa montagna così amata è la possibilità di incontrare sempre qualche amico escursionista, lo scambio di impressioni, emozioni o di un semplice saluto è una costante di questa gita.
Dopo una strizzatina d’occhio al nostro recente compagno di viaggio Monte delle Figne, è giunto il momento della discesa. Per la salvaguardia dei nostri preziosi arti inferiori può essere consigliabile percorrere la più lunga, ma democratica, via normale, contrassegnata da un cerchio giallo barrato, uno dei numerosi sentieri attraverso i quali Sua Maestà Monte Tobbio ci permette di farsi conoscere ed amare.