La Brescia che non ti aspetti

Alla scoperta di Brescia, perdendosi tra le strade e nel territorio della “Leonessa”, città ricca di cultura, arte e storia, in armonia con l’ambiente che la circonda


di Giuseppe Leo

La Leonessa che non t’aspetti è lì ad attenderti in un sabato insolitamente primaverile di fine febbraio. Spalanca le porte del suo centro storico, delle numerose chiese, del Museo di Santa Giulia, di Piazza della Loggia, ancora troppo legata al ricordo stragista del 1974 che qui nessuno dimentica, ma che oggi è soprattutto salotto a cielo aperto. La Brescia urbana e monocorde sfuma presto procedendo verso piazza della Vittoria, costretta a cedere il testimone visivo alla Brescia del centro storico riaffrescato ma dall’atmosfera quanto mai autentica.

BRESCIA CHE SI APRE AI VISITATORI 

Camminando sui ciottoli che tagliano le vie del nucleo antico urbano, si può cogliere la dimensione più pura di questo pezzo di Lombardia sui generis, certo industriale, ma che sa riscoprirsi lacustre (splendide le cartoline del lago di Garda), vinicola (leggasi Franciacorta), densamente popolata di presenza artistica. E lo dimostra un interesse palpabile verso i prodotti culturali che l’antica Brixia regala ai suoi visitatori, tanto a quelli stranieri e italiani quanto e soprattutto ai bresciani. Non è difficile infatti, imbattersi in nugoli sparsi di visitatori locali.
Loro, freschi di messa domenicale, schierati attorno a guide turistiche che hanno un bel da fare per placare la fame di conoscenza e le scorribande di nonnette arzille e sciure intente , senza troppi fronzoli, a scoprire i mille tesori della Brescia che fu e di quella che è oggi.

Brescia panorama

Il vero coup de théatre, però, Brescia lo riserva a chi sa sfidarla in altezza, inerpicandosi lungo le pendenze che dal centro storico portano, attraverso le verdi distese del parco che riveste il colle Cidneo , al Castello. La Leonessa ha scelto per sé un complesso fortificatorio tra i più “generosi” d’Italia con i suoi 75000 metri quadrati circa di estensione (pari a dieci campi da calcio messi assieme).

ENTRANDO AL CASTELLO 

Appena varcata la soglia del Castello si può visitare il museo delle Armi, casa dei prototipi di armature e tenute che contraddistinguevano le schermaglie belliche. Chi conosce il Castello sa che nei suoi saloni è passata molta della storia del capoluogo. Si pensi ad esempio all’Esposizione Industriale bresciana che qui si tenne nel 1906 con il patrocinio nientemeno che del Re Vittorio Emanuele III, si pensi al sacco della città del 1512, si pensi alle conquiste della Repubblica veneziana. Pagine di storia che non stiamo qui a snocciolare perché il vero curioso può reperirle pressoché ovunque. Impercettibile, quasi inafferrabile, resta invece la sottile grandezza che addobba questo lembo padano e la sua storia e che nemmeno il grigiore o i luoghi comuni riescono a frangere. A patto, però, di viverla con gli occhi,questa grandezza.

Brescia dall'interno del Castello
Brescia dall’interno del Castello

GLI INFLUSSI ARTISTICI DELLA “LEONESSA” 

L’affascinante influsso veneziano si rispecchia negli edifici e regala grazia e vigore a questi luoghi che sorprendono per la loro capacità di armonizzarsi a tutto il resto del tessuto industriale, conferendo sostanza e valore aggiunto al concetto Brescia. Non manca l’eco dell’Antica Roma, come testimoniano i resti rinvenuti nei pressi della basilica di San Salvatore(detta poi di Santa Giulia, oggi riconoscibile per l’omonimo Museo) e il richiamo allo splendore e all’organizzazione dell’età comunale (a quegli anni risale la Chiesa di Santa Maria in Solario).
Cosa aggiungere? Se il miglior modo per riuscire a “leggere” un luogo è quello di perdersi tra le sue vie, le “calli” dell’antica Brixia sono un libro dalle pagine indefinite e che odorano di umido, di fame, di guerra ma anche di arte e fascino. E siccome un buon libro si consiglia sempre, non possiamo che suggerire un tour retrospettivo, gastronomico e insieme storico, paesaggistico o perché no, industriale, tra le pieghe di questa Brescia gemella eppure così diversa da quella dipinta, a torto, nella mente di un pendolare distratto o dell’abitante assuefatto dallo sguardo quotidiano. Una gemella diversa, che sa essere colorata, ricca di natura, arte, storia.

BRESCIA IN PILLOLE
Collegamenti: metro ben articolata e con orari di apertura e chiusura da città “metropolitana”. Scendendo alla fermata Vittoria, non distante dalla stazione Fs, si accede in pochi minuti al centro storico e al percorso per arrivare al Castello.
Luoghi da non perdere: Piazza della Loggia, Castello, Museo di Santa Giulia, Piazza Paolo VI, Piazza del Foro.
Piatto da non perdere: Casoncelli (rigorosamente alla bresciana, con ripieno di carne di manzo, cipolla, sedano, vino rosso, brodo vegetale, cannella, chiodi di garofano, noce moscata, uovo, parmigiano grattugiato, pangrattato, sale, pepe, olio vergine d’oliva).