Bolzano, una città da assaporare

Bolzano è una città da gustare passo a passo e da affrontare come viaggiatore, quasi esploratore, per scoprire ogni piccolo particolare, anche quello non segnalato sulle guide


Servizio giornalistico e fotografico di Fabrizio Capra

Bolzano

Il viaggio in treno è quello che ti permette di osservare meglio il paesaggio che ti circonda e che cambia continuamente. A me è capitato di rendermi conto che qualcosa stava cambiando quando, superato Trento, i nomi delle stazioni venivano proposti in due lingue: quella doppia denominazione che fa comprendere che, da quel momento, sei entrato in Alto Adige e la tua meta, Bolzano, si avvicina.

Bolzano vigneti gries
Bolzano vigneti gries

Il paesaggio che si può ammirare è fatto da campi coltivati, soprattutto frutteti e vigneti, sovrastati da montagne, il tutto rotto ogni tanto da qualche paese che si può scorgere sia adiacente alla strada ferrata sia in lontananza all’orizzonte. Quello che però ti colpisce maggiormente è il fatto che cambiano, nel giro di pochi chilometri, usi, costumi e lingua al punto che, improvvisamente, ti vieni a trovare “straniero” in terra italiana… o forse è il contrario?

Il mio impatto con Bolzano o Bozen avviene di prima mattina, quando tutto è ancora calmo e ti puoi ambientare. Dalla stazione in pochi minuti ti sei già addentrato nel centro e ti trovi ad affrontare una città incastonata in una conca tra i monti, circondata da tre fiumi (Adige, Isarco e Talvera), dove confluiscono tre valli (Isarco, Sarentina e Adige) e dove si parlano tre lingue (tedesco, ladino e italiano). La città è graziosa e accogliente e tutto ciò che si può visitare è raccolto, per la maggior parte, in un centro storico che gli stessi abitanti di Bolzano vedono come un qualcosa di a sé stante. Infatti  è uso comune, anche per chi abita nelle zone limitrofe al centro, dire “vado in città” e non, come succede in molte altre realtà, “vado in centro”.

Bolzano piazza del grano e casa della pesa
Bolzano piazza del grano e casa della pesa

Bolzano è una città da assaporare, da gustare passo a passo, in cui stare attenti a non perdersi nulla, una città da affrontare da viaggiatore, quasi esploratore, per scoprire ogni piccolo particolare, anche quello non segnalato sulle guide; particolari che solo l’occhio di ogni individuo riesce a cogliere e a fissare nella propria mente. Una città che si inizia a visitare con una piantina tra le mani per poi dimenticarsene prontamente alla prima stradina che ti sembra dire “vieni a scoprire dove ti posso portare”. Piazza Walther, via Argentieri, via Bottai, via e piazza della Mostra, vicolo della Pesa, piazza delle Erbe e via Goethe (da ammirare la fontana del Nettuno detta anche l’oste con la forchetta), piazza Municipio solo per citarne alcune.

Palazzi, scorci, vie, piazze, statue, dipinti sulle facciate, balconi, archi, targhe da cercare, scoprire, ammirare. Poi, per rimanere legato a quel numero “tre” di cui ho scritto poco sopra (fiumi, valli e lingue), personalmente dividerei la città in tre momenti: chiese, musei, castelli.

GIROVAGANDO FRA LE CHIESE DI BOLZANO

Bolzano chiesa sacro cuore
Bolzano chiesa sacro cuore

Quello che ti colpisce fin dal primo momento è la differenza di stile che le contraddistingue rispetto alle altre “sorelle” italiane. Le chiese bolzanine meritano di essere visitate non solo per le opere che conservano, anche per la loro architettura.

Duomo: una chiesa da visitare all’esterno – dove troviamo un crocefisso di scuola veronese, la porticina del vino, un portale romanico e l’affresco della Madonna con bambino (1475) – e all’interno a tre navate  – da ammirare il settecentesco pulpito, l’altare barocco, la cappella delle Grazie con una duecentesca statua di Maria Lactans. Nella cripta sotto l’altare maggiore è sepolto l’arciduca Ranieri d’Austria, viceré lombardo dal 1818 al 1848. I leoni che sorreggono il protiro all’ingresso del duomo sono oggetto di una leggenda http://www.bolzanobozenmagazine.it/node/345

Chiesa dei Cappuccini: originaria del Seicento, dedicata a Sant’Antonio da Padova, conserva una pala di Felice Brusasorci coeva alla chiesa.

Chiesa dei Domenicani: chiesa a unica navata originaria, Duecentesca ma ampiamente rivisitata nei secoli successivi. Notevole una pala del Guercino che fu finanziata dai commercianti bolzanini. Un vero gioiello artistico la cappella di San Giovanni completamente affrescata ed esempio del trecento alto atesino. Nel chiostro sono visibili affreschi di Friedrich Pacher (1496).

Chiesa del Sacro Cuore: costruita negli ultimi anni dell’Ottocento in stile neoromanico. Conserva numerose opere tra cui l’altare maggiore e i dipinti del soffitto realizzati a inizio novecento.

Chiesa di San Giorgio: in stile gotico, risale al XV secolo; ospita l’ordine teutonico. Interessante al suo interno la collezione di stemmi, scudi mortuari, lapidi e bandiere dell’ordine che ricomprendono un periodo che va dal XVI al XIX secolo.

Chiesa San Giovanni in Villa: un vero gioiello consacrato nel 1180. Il campanile è del Trecento. Le decorazioni pittoriche sono di scuola giottesca fatta da artisti girovaghi.

Chiesa di San Francesco: ha annesso il convento. La costruzione risale alla prima metà del Trecento; il soffitto è stato rifatto nel Qquattrocento. Meritevole il chiostro gotico. Conserva affreschi databili Seicento e Settecento. L’altare ligneo è del Cinquecento.

Vecchia parrocchiale di Gries: in stile tardo gotico, conserva un Quattrocentesco altare ligneo e un Duecentesco crocefisso ligneo in stile romanico.

Abbazia dei Benedettini di Muri-Gries: si tratta di un complesso conventuale dalla lunga e interessante storia. Notevoli il chiostro, la cantina (700mila bottiglie annue prodotte dalla vinificazione di uve provenienti da circa 40 ettari di vigneti), l’antico ufficio dell’abate, la stanza svizzera e la chiesa abbaziale in stile barocco con un ciclo di affreschi e sette pale d’altare del pittore tirolese Martin Knoller. Le visite si effettuano contattando direttamente i monaci attraverso il sito: https://www.muri-gries.org/.

GIROVAGANDO FRA I MUSEI

Bolzano è una città ricca di musei tutti molto interessanti.

Bolzano museo mercantile
Bolzano museo mercantile

Museo Archeologico dell’Alto Adige: sicuramente quello che attira di più per la presenza di Ötzi, della sua storia e degli oggetti rinvenuti vicino al suo corpo (consigliamo di prenotare la visita guidata). Il Museo, inoltre, espone reperti che vanno dal Paleolitico fino all’epoca Carolinga.

Museo Civico: propone opere d’arte che vanno dal medioevo fino al XX secolo, una delle collezioni più ricche dell’Alto Adige. Interessanti le “Stuben” gotiche.

Museo di Scienze Naturali: trova sede in quella che era l’antica sede amministrativa di Massimiliano I, Imperatore d’Austria. Vi è esposta la varietà del paesaggio altoatesino, in particolare la genesi delle Dolomiti, e un acquario marino.

Museo Mercantile: ospitato in quella che fu il Magistrato Mercantile, ripercorre la storia economica di Bolzano attraverso arredi, documenti d’archivio, quadri e oggetti d’arte. Molto bello il salone d’onore, antica sala d’udienze.

Museo del Tesoro del Duomo: collezione di corredi sacri barocchi dell’area tirolese oltre ai gonfaloni dipinti da rinomati pittori.
Visitabili anche il Museo della Scuola che si basa sull’esperienza delle tre culture di questa terra e il Museion centro per la cultura contemporanea.

GIROVAGANDO FRA I CASTELLI

I castelli bolzanini fanno da corollario alla città.

Castel Roncolo: detto il “maniero illustrato”, fu edificato nel 1237 su uno spuntone di roccia e conserva splendidi affreschi (scene di vita cortese, episodi di caccia, tornei cavallereschi e momenti di vita quotidiana). Raggiungibile anche a piedi percorrendo la passeggiata lungo il fiume Talvera.

Castel Mareccio: è il più vicino al centro storico ed è immerso tra i vigneri; originario del XIII secolo è adibito a centro congressuale e sale espositive. Le sale sono affrescate.

Castel Firmiano: si tratta di uno degli emblemi dell’Alto Adige e sede del museo della montagna di Reinhold Messner. Era già presente nelle cronache del X secolo.

Castel Flavon: contiene pregevoli affreschi Cinquecenteschi. Attualmente è adibito a ristorante e luogo per feste e ricevimenti. Dal castello si gode una bella vista sulla piana dell’Adige.

IL MERCATINO DI NATALE
Un evento da non perdere trattandosi del mercato più grande del genere in Italia. Si svolge in piazza Walther e in alcune vie del centro invadendo per circa un mese la città altoatesina. Si potranno, tra l’altro, degustare le frittelle di mele e lo “zelten”, il tradizionale dolce natalizio bolzanino. Inoltre si potranno acquistare pregevoli prodotti dell’artigianato locale in particolare quelli in legno. L’edizione di quest’anno verrà inaugurata il 23 novembre e resterà aperta tutti i giorni (tranne il 25 dicembre) fino al 6 gennaio 2018. http://www.mercatini-di-natale.bz.it/it/mercatino-di-natale-bolzano-alto-adige.aspx

ENOGASTRONOMIA
Non si possono assolutamente perdere lo Schlutzkrapfen (mezzelune ripiene di spinaci e ricotta) o il Weinsuppe (zuppa al vino), i brasati al vino rosso, il tradizionale Gröstl (a base di patate, carne e cipolle) o il Kaiserschmarrn (frittata dolce). Altrettanto gustosi: Canederli, Spaetzle (gnocchetti di farina di grano), lo Stinco, il Gulasch. Il tutto accompagnato dal Brezel, tipico pane a forma di anello con le due estremità annodate. Pregiati i vini: Santa Maddalena, Colli di Bolzano e  Lagrein. Apprezzabili le Birre artigianali.