Pitigliano, la città del tufo

Bandiera arancione e borgo fra i più belli d’Italia. Pitigliano, nella Maremma toscana, catapulta i visitatori in un passato di armonia, bellezza e antichi mestieri


Testo di Debora Bergaglio, foto di Edoardo Semino

COSA VEDERE A PITIGLIANO 

  • passeggiare lungo il centro storico
  • visitare il ghetto ebraico
  • l’acquedotto mediceo
  • il Palazzo Orsini e i suoi musei (  il Museo Archeologico, il Museo Diocesano di Arte Sacra, Museo Archeologico all’Aperto A.Manzi ) – clicca qui
  • le vie cave (antiche vie di comunicazione etrusche) con possibilità di trekking – clicca qui
  • l’artigianato locale

Curva dopo curva, muovendosi nel paesaggio del sud della Toscana, nell’incantevole Maremma, a un certo punto ci si trova di fronte a uno schieramento di casette in tufo da cui spuntano due campanili. E’ difficile, ad un primo sguardo, capire dove finisce la roccia e dove iniziano le abitazioni, infatti borgo e territorio sembrano un tutt’uno, l’uno il prolungamento dell’altro.

pitigliano
Questo splendore custodito tra le colline toscane è Pitigliano, uno fra i borghi più belli d’Italia.
Alcuni chilometri prima di arrivare al paese (arrivando dalla direzione di Manciano) si trova un belvedere da cui, normalmente, molti fermano l’auto, la moto o la bici per scattare una foto di questo gioiello storico e architettonico che lascia letteralmente a bocca aperta i visitatori.

Proprio in questa sosta “fotografica” incontro il Signor Enrico, un “cestaro” – come si definisce lui – che vende cesti in vimini. Mentre mi racconta di come sia rimasto l’unico a fare questo mestiere (peraltro dalle origini antichissime n.d.r.), non smette un attimo di muovere le mani intrecciando sapientemente i vimini fino a farli diventare cesti dalle diverse forme e utilità. Ormai in età avanzata, con un’espressione tenera e forte allo stesso tempo, il signor Enrico mi ripete che quel lavoro ormai non lo fa più nessuno.

UN TUFFO NEL PASSATO AL TEMPO DEGLI ETRUSCHI E DEI MEDICI

Intanto alle sue spalle se ne sta placido e affascinante, in attesa di essere visitato, il borgo di Pitigliano. Sede di un insediamento etrusco e poi città romana, Pitigliano divenne nel Medioevo un feudo di nobili famiglie quali gli Orsini e i Medici, per poi entrare a far parte del Granducato di Toscana nel 1608. Già questo primo incontro con il cestaro Enrico sarebbe bastato per tuffarsi indietro nel tempo, in un’altra dimensione storica e sociale, in un mondo rurale le cui tracce sono sempre più deboli; ma con l’arrivo nel borgo questa sensazione si fa sempre più forte.

Pitigliano
Sarà per via dei vicoli con i loro nomi che sanno di storia, sarà per quei palazzi e quelle pavimentazioni lastricate ricavate dalla rupe di tufo, sarà per le affascinanti botteghe artigiane che non si trovano più: come quella della mastra cartaia e del feltraio. Ogni bottega custodisce un’ arte che sembra stia per andare perduta e ogni vicolo un pezzo di storia da rispolverare per capire il presente.
Per la sua conformazione allungata e quasi lineare, Pitigliano può essere visitato percorrendo il borgo da cima a fondo. Il centro storico si sviluppa, infatti, su tre vie principali e praticamente parallele: via Vignoli, via Roma e via Zuccarelli), collegate a loro volta da una fitta rete di vicoli. Perdersi fra questi vicoletti è un’esperienza da non perdere, per la bellezza di questi angoli reconditi ed anche per la presenza di botteghe e installazioni sparse qua e la.

LA PICCOLA GERUSALEMME

Di scoperta in scoperta, nel bel mezzo del centro storico, si trova quella che viene definita la “piccola Gerusalemme”, ovvero il ghetto ebraico. Numerose famiglie ebree trovarono infatti asilo a Pitigliano dopo la definitiva espulsione degli Ebrei dallo Stato Pontificio nel 1569. In questo borgo si formò dunque una consistente comunità ebraica, la cui presenza è oggi testimoniata dalla sinagoga del XVI secolo, restaurata nel 1995 dopo anni di abbandono, dall’Archivio, dalla Scuola Ebraica, dal forno e, fuori dal paese sulla strada verso Manciano, dal piccolo cimitero ebraico. Vale la pena visitare il ghetto e i suoi sotterranei, dove sono custodite e raccontate le tradizioni di un popolo antico e perseguitato.

LA CHIESA DI SANTA MARIA

Proseguendo verso la fine del borgo, si trova, proprio in mezzo a due strade, la bella Chiesa di Santa Maria, tra le più antiche di Pitigliano (XII secolo), con una facciata cinquecentesca e l’interno a tre navate con affreschi di scuola senese alle pareti.

Chiesa di S. Maria

Bellissimo da visitare, da fotografare ed anche per una sosta golosa nelle trattorie locali. Ideale, infine, per acquistare oggetti artigianali da portare a casa e da regalare, non trattandosi dei soliti souvenir, ma di artigianato vero, locale e di grande fascino.

Sono molti i motivi per cui vale la pena di visitare e trascorrere un po’ di tempo a Pitigliano: la sua atmosfera, la bellezza dei suoi vicoli silenziosi e le sue straordinarie botteghe artigiane. In questo luogo il turismo si fa esperienza e diventa un’immersione nella grandezza del passato.

DOVE SI TROVA

Nel Sud della Toscana al confine con il Lazio
A circa 75 km da Grosseto, circa 110 km da Siena

Ufficio Informazioni Turistiche – Pitigliano APT Maremma
P.zza Garibaldi, 51 58017 Pitigliano (GR)
Tel. 0564 617111 Fax 0564 617111

COSA VEDERE NEI DINTORNI DI PITIGLIANO:

Capalbio (borgo)
Bolsena (lago e borgo)
Civita di Bagnoregio (borgo)
Terme di Saturnia (terme libere e attrezzate a pagamento)

SUGGERIMENTI

Bellissimo da visitare in notturna, con il borgo illuminato come un presepe
Si consiglia l’acquisto di oggetti di artigianato locale per la sua originalità