Alla scoperta della Sacra di S. Michele

Escursione all’Abbazia di San Michele della Chiusa, comunemente chiamata “Sacra di San Michele”, monumento simbolo del Piemonte, a cui si ispirò Umberto Eco per scrivere il capolavoro “Il nome della rosa”


Servizio giornalistico-fotografico di Fabrizio Capra

Quando varchi l’uscita dalla stazione di Sant’Ambrogio Torinese la vedi di fronte, stagliarsi in alto, arroccata sui 962 metri del monte Pirchiriano, tanto da sembrare quasi irraggiungibile. Si tratta del monumento simbolo del Piemonte, l’Abbazia di San Michele della Chiusa, comunemente chiamata la “Sacra di San Michele”.

Sacra di S. Michele
Vista la sua imponenza si riesce a comprendere perché ispirò Umberto Eco nella contestualizzazione del suo capolavoro letterario “Il nome della rosa”e niente di meglio può descrivere questo luogo se non la definizione che diede il poeta-rosminiano Clemente Rebora: “Culmine vertiginosamente santo”.

Sacra di S. Michele

600 METRI PER ENTRARE IN UN’ALTRA DIMENSIONE

Ora voi, attenti lettori, vi chiederete perché proprio dalla stazione di Sant’Ambrogio, questo paese situato all’imbocco della Val di Susa? Perché la mulattiera che si inerpica dal paese alla Sacra di San Michele per un dislivello di 600 metri ti immerge in un’ atmosfera differente, ti fa riavvicinare al passato, quando la strada asfaltata, il rumore del motore delle auto, la civilizzazione dei luoghi non erano minimamente preventivati, quando quel percorso era la via abituale per contadini, monaci e pellegrini, qualche volta anche soldati, purtroppo.

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SCEGLIETE IL VOSTRO SENTIERO PER SALIRE

Un buon viaggiatore sa cogliere e assaporare queste opportunità, situazioni che consentono di apprezzare l’arte, la natura, l’ambiente e, anche, per chi crede, la spiritualità. E un buon viaggiatore non può che scarpinare percorrendo uno dei sentieri che dal fondo valle ti conducono alla Sacra di San Michele. Libera scelta del viaggiatore scegliere il proprio sentiero che può avere il suo inizio da Mortera, frazione di Avigliana, da Chiusa San Michele o da Sant’Ambrogio Torinese. Personalmente ho preferito avviarmi alla scoperta della Sacra percorrendo quest’ultimo. Naturalmente c’è anche la comoda strada asfaltata e, in alcuni periodi dell’anno, la navetta che parte da Avigliana, ma l’atmosfera è totalmente differente e l’impatto con la Sacra non è il medesimo.

Facciamo, quindi, un passo indietro.

Scesi dal treno, ammirata da lontano quest’opera unica, si attraversa il paese, si passa davanti alla settecentesca parrocchiale dedicata a San Giovanni Vincenzo, fondatore della Sacra, in cui sono conservate le spoglie. La chiesa conserva anche il Breviario di San Michele della Chiusa, per secoli utilizzato dai monaci della Sacra come testo ufficiale per le preghiere quotidiane e alcune pregevoli opere artistiche.

statua san michele
statua san michele

Attraversato il piazzale antistante, percorriamo sulla destra della chiesa un tratto di strada; dopo aver, lasciato sulla destra il Palazzo Abbaziale di Sant’Ambrogio (1176), imbocchiamo il  sentiero 502: dopo circa un’ora e mezza di buon cammino, incrociando quindici stazioni della via crucis e passando per la Borgata San Pietro ci avviciniamo alla nostra meta. Superato questo nucleo abitato, dall’impronta tipica delle borgate montane forse un po’ snaturata dalla civilizzazione, e il suo Santuario dedicato a Nostra Signora di Fatima (porta questo nome solo dal 1943, ma fu edificata nel 1714 con dedica a Sant’Anna), prendiamo il sentiero che porta a Chiusa e lo percorriamo per un breve tratto, quindi ci attende ancora un piccolo sforzo, prendiamo sulla sinistra un sentierino per arrivare finalmente alla Sacra.
Avvicinarsi alla Sacra in questo modo, immersi nella natura prepara psicologicamente all’incontro con un luogo veramente denso di storia ultramillenaria e spiritualità marcata, capace di toglierti il fiato sia per la sua imponenza, ancora più marcata una volta arrivati suo cospetto, sia per la carica interiore che ti riesce a trasmettere, senza dimenticare il panorama, che offre la posizione.

I LUOGHI DEDICATI AL CULTO DI SAN MICHELE

La Sacra, inoltre, è inserita sulla via di pellegrinaggio (oltre 2mila chilometri) che unisce tre luoghi dedicati al culto di San Michele: Mont Saint-Michel, in Francia, l’Abbazia di San Michele della Chiusa e Monte Sant’Angelo, in Puglia, fatto che la rende ancora più mistica. Non voglio addentrarmi in spiegazioni approfondite su quello che si può vedere: internet e le guide acquistabili sul posto sono più che mai esaurienti; mi limiterò quindi esclusivamente a brevi cenni.

IL SEPOLCRO DEI MONACI E SAN MICHELE ARCANGELO

sacra monastero nuovo e torre bell alda
sacra monastero nuovo e torre bell alda

La Sacra di San Michele ti accoglie con un rudere che viene chiamato comunemente il “Sepolcro dei monaci”, resti di un tempietto a forma ottagonale che, forse, rappresentava solo una riproduzione in miniatura del Santo Sepolcro. Quindi ci sono le “Foresterie”: quella grande (sec. XI) era un vero e proprio ospizio staccato dal monastero oggi sala conferenze mentre quella piccola ospita la biglietteria e il bookshop. Da questo punto si è fagocitati da questa immensa struttura, la cui imponenza risulta sempre più marcata man mano che si arriva a contatto con lei. L’imponente statua dello scultore altoatesino Paul dë Doss-Moroder (altezza m. 5,20 più m. 1,80 di ali, peso 3400 Kg circa e inaugurata il 24 settembre 2005) che rappresenta San Michele Arcangelo accoglie il visitatore.

Si entra, quindi, dall’irto “Scalone dei morti” (secolo XII) un tempo luogo di sepoltura di abati, uomini illustri e benemeriti; in cima allo scalone troviamo il “Portale della zodiaco” opera del Maestro Nicolao (1128-1130) con tutta la sua simbologia scolpita su stipiti e capitelli. Superati gli “Archi” introdotti dall’architetto Alfredo D’Andrade e ultimati nel 1937 quale soluzione per dare stabilità alla struttura, incontriamo il romanico “Portale d’ingresso” opera degli architetti di Ugone (inizio anno 1000).

sacra di san michele

Entriamo quindi nella “Chiesa” che si presenta con ben tre generi architettonici: romanico nell’abside, romanico di transizione nelle due successive arcate con pilastri a fascio e archi acuti, e uno gotico di scuola piacentina nella decorazione del finestrone dell’abside centrale e nelle due finestre delle navate minori. Vicino al primo pilastro di sinistra della navata centrale affiora la “cima del monte Pircheriano”, proprio quel “culmine vertiginosamente santo”. Sempre nella chiesa possiamo vedere il primitivo Santuario, tre affreschi di particolare importanza e le tombe di alcuni componenti di casa Savoia.

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Usciti dalla chiesa possiamo vedere  le “Rovine del Monastero nuovo” (XII-XIV secolo) e la “Torre della bell’Alda”, torre situata a strapiombo sul precipizio e che prende il nome dalla protagonista di una leggenda.
Infine, in occasione delle visite speciali, entrano a far parte del percorso anche le “Antiche sale di Casa Savoia”, la “Biblioteca” e il “Museo del quotidiano”.

COSA VEDERE NEI DINTORNI

Se dopo la visita alla Sacra rimane del tempo,  nei dintorni vi sono alcune interessanti mete da inserire nel proprio programma, oltre al già citato paese di Sant’Ambrogio di Torino.

Torino e il parco del Po: Il Parco del Po Torinese comprende 4.035 ettari in cui si trovano dodici aree protette, di cui otto riserve naturali speciali e quattro aree attrezzate.

Avigliana: la bellezza dei due laghi e delle aree naturali, le rovine del castello distrutto nel XVII secolo, il centro con la caratteristica piazza Conte Rosso e il Santuario della Madonna dei Laghi.
Chiusa di San Michele: deve il nome alle chiuse longobarde. Da non perdere la Cappella di Santa Croce e la parrocchiale di San Pietro Apostolo.
Condove: i ruderi del castello del Conte Verde o Castellazzo. Per Condove passa la variante sulla riva sinistra della Dora Riparia, ramo del Moncenisio, della “Via Francigena”.
La Val di Susa è altresì ricca di prodotti tipici: salumi, formaggi, frutta, miele, prodotti da forno (pane, torte e paste di meliga, canestrelli), vini e liquori, birra artigianale.
Nella proposta gastronomica locale si possono evidenziare piatti a base di carni e selvaggina o di pesce d’acqua dolce.
Nel mese di settembre a Sant’Ambrogio di Torino si tiene, ogni anno (nel 2017 il 23 e 24settembre), il “Meliga day – sagra della pasta di meliga”.

INFORMAZIONI
Sacra di S. Michele
Via alla Sacra, 14
10057 S. Ambrogio (TO)
Tel. +39.011.93.91.30
Fax. +39.011.93.97.06
E-mail: info@sacradisanmichele.com
Sito: www.sacradisamichele.com
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